C’è tempo fino al prossimo 15 aprile per vincere un mese all’estero al servizio degli altri. Il concorso Cei “In un altro mondo” dà il via alla sua VI edizione. Dal 2014 ad oggi oltre 1.500 giovani tra 20 e 30 anni hanno risposto alla proposta di mettersi in gioco per 30 giorni di volontariato internazionale in un’opera sostenuta dall’8xmille della Chiesa italiana. Non solo una chance in più per il curriculum vitae personale, ma la scoperta di orizzonti inattesi nei Paesi in via di sviluppo, a tu per tu con la parte migliore di sé, creando sollievo e giustizia per gli ultimi. Una volta sul campo i 4 vincitori saranno chiamati anche a documentare l’esperienza in tempo reale con post, foto e video pubblicati sul sito del concorso (www.inunaltromondo.it), dove è già disponibile il bando di partecipazione.
Il loro diario in pubblico sarà una cronaca in presa diretta di dove arriva l’aiuto dei fedeli italiani. Ecco le 4 destinazioni di quest’anno: in Kerala con Caritas italiana, che nello Stato sud-occidentale dell’India partecipa al piano di ricostruzione dopo le inondazioni monsoniche senza precedenti di 7 mesi fa, che hanno sconvolto le attività produttive e devastato oltre l’80% dei centri abitati. Quindi in Madagascar, nelle scuole per le bambine provenienti da famiglie senza mezzi, aperte dalle suore della Congregazione di San Giovanni Battista. Ancora, in Albania del nord a fianco degli operatori di “Rtm_Volontari nel mondo” per lo sviluppo dell’agricoltura familiare. La quarta partenza infine sarà verso il Brasile, nello Stato nordorientale di Cearà, nel centro “Maria Mãe da vida” (Maria Madre della vita) che accoglie giovani donne, spesso minorenni, con i figli, affiancandole dall’alfabetizzazione all’autonomia economica dopo corsi di formazione professionale. «Nelle edizioni precedenti i giovani hanno vissuto in prima persona il lavoro di tanti sacerdoti, suore e operatori che in luoghi lontani dal nostro si dedicano ai poveri in nome di Gesù, all’interno di 4 progetti scelti tra gli oltre 15 mila finanziati grazie alle firme – spiega Matteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione Cei –.Ogni volta lì hanno rappresentato l’Italia, Paese capace di realizzare interventi concreti a fianco di chiunque abbia bisogno di ritrovare dignità e rispetto ». L’edizione 2019 del concorso è ancora più significativa, sull’onda del recente Sinodo dei giovani, lo scorso ottobre, e della Giornata mondiale della gioventù a Panama City, un paio di mesi fa. Due appuntamenti al cuore della riflessione di papa Francesco sul futuro della Chiesa, la trasmissione della fede, lo spazio al talento delle nuove generazioni, l’urgenza di una nuova convivenza tra i popoli. «I giovani non sono il “domani”, non sono il “frattanto”, ma sono l’oggi, l’adesso, della Chiesa e del mondo – aveva scandito il pontefice davanti ai ragazzi da lui riuniti nella capitale centroamericana –. È tempo di ascoltare, farsi prossimo, testimoniare. Perché la fede passa per la vita, è questione di incontro, non di teoria».
Ecco le vincitrici dello scorso anno di Laura Delsere
Il bando di concorso Cei vuol essere un’opportunità per aprire una strada agli under 30 disposti a leggere nella consegna papale del dopo-Sinodo più di un appello. «La Chiesa è pronta ad accompagnarvi su strade nuove, spazzando via le nebbie dell’indifferenza, della superficialità, dello scoraggiamento – ha indicato il Pontefice –. Fatevi compagni di strada dei più fragili, dei poveri, dei feriti dalla vita. Siate il futuro più luminoso». E candidarsi alla partenza per un agosto solidale può cambiare lo sguardo sul proprio posto nel mondo.